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Riduzione dei canoni di locazione per emergenza Coronavirus?

LEGGI L’ULTIMA NOTIZIA: LA NUOVA LEGGE PER CHI HA DIFFICOLTA’ A PAGARE IL MUTUO, EX EQUITALIA E LE FINANZIARIE. ECCO COSA FARE…

Molti imprenditori, nonché piccoli commercianti, in questo periodo, e chissà per quanto tempo ancora, stanno combattendo una duplice battaglia: quella contro il virus e quella economica. In particolare, molti miei clienti mi riferiscono di aver immediatamente accusato un’importante e allarmante contrazione del fatturato con conseguente difficoltà a pagare regolarmente non solo i tributi e le imposte, ma anche i canoni di locazione degli immobili ove esercitano la loro attività commerciale.

In questi casi si può chiedere una riduzione del canone?

Si, senza dubbio. In attesa  e con l’augurio che lo Stato vari delle misure per il sostegno delle attività commerciali, è consigliabile inoltrare un’istanza ai proprietari degli immobili per chiedere la riduzione temporanea dei canoni di locazione. Il mio studio, infatti, si è immediatamente attivato in questo senso, contattando i locatori per giungere a degli accordi significativi e da registrare presso l’Agenzia delle Entrate.

Il locatore è obbligato a ridurre il canone a semplice richiesta del conduttore?

No, nessuno può imporre al locatore di ridurre il canone, neanche difronte a una crisi come quella che si sta abbattendo nel nostro Paese a causa del diffondersi del Coronavirus. Proprio per questo, già nella fase di trattative sarebbe opportuno puntare su elementi specifici del rapporto: regolarità nei pagamenti dei canoni pregressi, possibilità di risoluzione del rapporto con conseguente difficoltà per il locatore a riaffittare l’immobile, ecc. Insomma, queste e altre questioni possono indurre il locatore ad acconsentire a una transitoria riduzione del canone di locazione.

Nel caso in cui il locatore si determinasse a ridurre il canone, è necessario un contratto scritto?

Si, ma deve essere redatto seguendo delle cautele e registrandolo presso l’Agenzia delle Entrate. Tutti questi accorgimenti, ed altri, sono necessari per evitare eventuali accertamenti da parte del Fisco.

Ci possono essere degli accertamenti fiscali?

Purtroppo capita spesso. Il Fisco calcola il reddito da fabbricati in virtù del canone annuo pattuito dalle parti nel contratto di locazione originariamente registrato. Proprio per tale ragione, suggerisco di utilizzare tutte le cautele di legge per fare in modo che il Fisco tenga conto dell’accordo di riduzione del canone e su quell’accordo determini le imposte dovute. Poco tempo fa, come studio, abbiamo ottenuto una sentenza favorevole in materia. Infatti, siamo riusciti a far annullare un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia che aveva totalmente ignorato, ritenendolo finanche irrilevante ai fini fiscali, un accordo di riduzione del canone di locazione (Commissione Tributaria Provinciale di Roma, sentenza n. 15099/16/2017).

Per valutare se chiedere la temporanea riduzione del canone puoi compilare il modulo o chiamarci (Tel. 06.68.89.18.96)


Autore
Avv. Alessandro Sgrò

L’Avvocato Alessandro Sgrò ha maturato un’importante esperienza e solida reputazione a livello nazionale in contenzioso tributario. Nell’arco degli anni ha scritto importanti articoli in materia tributaria pubblicati in molte riviste e sul suo blog.

Laureato in giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, ha fondato il suo studio tributario 15 anni fa conseguendo da subito importanti vittorie giudiziarie per imprese e persone fisiche e lavorando costantemente nell’aggiornamento di sempre nuove tecniche difensive.



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