Domanda: come deve essere motivato un avviso di accertamento relativo alla variazione di classamento di un immobile?
E’ un principio ormai consolidato in sede giudiziaria che l’atto con cui l’amministrazione disattende le indicazioni del contribuente effettuate tramite procedura DOCFA deve contenere una adeguata motivazione che sia idonea a delimitare l’oggetto della successiva ed eventuale controversia giudiziaria (Cass. sent. n° 2709/2014).
Invero, in tema di classamento di immobili, qualora l’attribuzione della rendita catastale avvenga a seguito della procedura DOCFA, l’obbligo di motivazione dell’avviso di classamento è soddisfatto con la mera indicazione dei dati oggettivi e della classe attribuita solo se gli elementi di fatto indicati dal contribuente non siano stati disattesi dall’Ufficio e l’eventuale discrasia tra rendita proposta e rendita attribuita derivi da una valutazione tecnica sul valore economico dei beni classati, mentre, in caso contrario, la motivazione dovrà essere più approfondita e specificare le differenze riscontrate per consentire il pieno esercizio del diritto di difesa del contribuente.
In sostanza, qualora l’Ufficio proceda a una riconsiderazione dell’estensione dei vani (ad esempio da 10 a 12 vani), deve specificare nell’atto notificato al contribuente le ragioni della predetta estensione proprio perché correlata ad una diversa valutazione dei fatti posti a base della dichiarazione DOCFA.
Sul punto si segnalano le seguenti pronunce che hanno ribadito i principi di diritto di cui sopra:
– Cass. sent. 28933/2017;
– Cass. sent. n°12080/2016;
– Cass. sent. n. 5580/2015.
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