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La dichiarazione dei redditi può essere modificata in giudizio?

Domanda: può il contribuente rettificare la propria dichiarazione dei redditi in sede giudiziaria?

Riferimenti:

– Corte di Cassazione a Sezioni Unite, sentenza n° 17757/2016;

– Corte di Cassazione, sentenza n° 29555/2017.

Nella redazione della dichiarazione dei redditi può accadere che il contribuente o il professionista che lo assiste nella compilazione dell’atto da trasmettere al fisco, incorra in errori dovuti a distrazione od omissioni che incidono nella corretta determinazione del tributo. Si parla in questi casi di lapsus calami, ovvero errori dovuti alla fretta o alla distrazione.

Detti errori, per rispondere alla domanda iniziale, possono sicuramente essere corretti anche in fase contenziosa innanzi le Commissioni Tributarie.

Invero, il principio di diritto espresso dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite (sentenza n° 17757/2016) è che il contribuente in sede contenziosa può sempre opporsi alla maggiore pretesa tributaria dell’amministrazione finanziaria, allegando errori, di fatto o di diritto, commessi nella redazione della dichiarazione, incidenti sull’obbligazione tributaria.

Difatti, la dichiarazione dei redditi presentata al fisco nei termini di legge costituisce una mera esternazione di scienza che può sempre essere emendata in sede contenziosa poiché il processo tributario è il luogo deputato e privilegiato affinché la posizione del contribuente, quale titolare di diritti soggettivi perfetti derivanti dalla legge nazionale e dal diritto dell’UE, possa essere tutelata nel quadro della giusta imposizione fiscale.

Non si dimentichi, poi, che l’art. 10 dello Statuto del Contribuente impone che i rapporti tra contribuente e fisco siano improntati al principio di collaborazione e buona fede.

Il principio di diritto espresso dalle Sezioni Unite è stato recentemente ribadito dalla Sesta Sezione della Corte di Cassazione con la sentenza n° 29555/2017. Invero i giudici di legittimità si sono espressi nel senso che “va riconosciuta la possibilità per il contribuente, in sede contenziosa, di opporsi alla pretesa tributaria azionata dal fisco – anche con diretta iscrizione a ruolo a seguito di mero controllo automatizzato allegando errori od omissioni incidenti sull’obbligazione tributaria, indipendentemente dal termine per la presentazione e la rettifica della dichiarazione fiscale”.


Autore
Avv. Alessandro Sgrò

L’Avvocato Alessandro Sgrò ha maturato un’importante esperienza e solida reputazione a livello nazionale in contenzioso tributario. Nell’arco degli anni ha scritto importanti articoli in materia tributaria pubblicati in molte riviste e sul suo blog.

Laureato in giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, ha fondato il suo studio tributario 15 anni fa conseguendo da subito importanti vittorie giudiziarie per imprese e persone fisiche e lavorando costantemente nell’aggiornamento di sempre nuove tecniche difensive.



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