Purtroppo, può accadere che a seguito di una richiesta volta a ottenere un finanziamento o un mutuo, ci si senta opporre un rifiuto dovuto alla presenza d’informazioni negative nella Centrale Rischi o in altre banche dati (CRIF ecc).
Le segnalazioni spesso sono illegittime
Quali sono i motivi per chiedere la cancellazione dalla banca dati quale “cattivo pagatore”?
Sono molteplici, ad esempio:
1. mancato invio della preventiva comunicazione: prima di segnalare il cliente quale cattivo pagatore, la banca è obbligata a comunicare preventivamente a quest’ultimo l’intenzione di procedere alla segnalazione qualora non si rientri del debito entro un certo periodo. Detta comunicazione, secondo la Corte di Cassazione e i giudici di merito, deve avere dei contenuti ben specifici: non può in alcun caso essere generica. Inoltre, in un eventuale contenzioso, la banca deve sempre dimostrare non solo di aver inviato la comunicazione, ma che questa sia effettivamente pervenuta nella sfera di conoscenza del debitore.
2. verifica dello stato d’insolvenza: inserire un credito a sofferenza non può avvenire automaticamente solo per un mero ritardo nel pagamento del debito. Simile condotta è ILLEGITTIMA. La banca deve valutare diversi elementi sintomatici prima di procedere alla segnalazione: la capacità produttiva e reddituale del cliente, la situazione di mercato in cui opera, l’ammontare complessivo del credito, fermo restando che non possono tali elementi integrare da soli i presupposti per la segnalazione laddove la concreta situazione del cliente non crei allarme quanto alla sua generale solvibilità.
3. raggiungimento di un accordo (c.d. saldo e stralcio): è purtroppo frequente che la banca, nonostante si sia raggiunto con il cliente un accordo tombale sul quantum, segnali ugualmente il debito in sofferenza o in perdita, creando enormi danni al cliente stesso. Ciò è vietato!
Cosa deve fare il cliente per chiedere la cancellazione?
Personalmente preferisco trovare una soluzione amichevole con la banca, inviando un reclamo e coinvolgendo, nel caso, l’Arbitro Bancario. La procedura è abbastanza veloce e spesso si ottengono ottimi risultati. Se ciò non è possibile, ricorro in Tribunale in via d’urgenza chiedendo non solo l’immediata cancellazione del dato negativo ma anche il risarcimento del danno.
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